Eventi, mostre, negozi imperdibili, ristoranti, la cattedrale gotica più bella del mondo… in poche parole la nostra operosa e bellissima Milano purtroppo è stata eletta la seconda città più inquinata d’Europa. Vi starete chiedendo perché anche sul blog DETTAGLI si parli di questo tema già ampiamente trattato da tutte le testate nazionali… bene, andiamo dritti al punto.
Scommetto che non avete realizzato che le particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo hanno effetti dannosi anche su cute e capelli. Purtroppo, sì, ma siamo qui a vostra disposizione con consigli e suggerimenti utili per limitare i danni.
Partiamo dalla definizione di polveri sottili (o fini): “il particolato fine è costituito da particelle solide e liquide di natura organica o inorganica nocive per la salute come solfati, nitrati, metalli e composti volatili”, che si imprigionano sulla nostra cute perché se da un lato i capelli fungono da protezione dall’altra tendono a schiacciarle contro la cute. Ecco perché il primissimo step deve essere una corretta detersione.
Da anni l’industria cosmetica lavora per rimuovere la presenza di derivati di zolfo da shampoo e creme perché sono spesso causa dell’insorgenza di dermatiti, ma proprio i solfati portati dall’aria inquinata azzerano tutti questi sforzi e si vede un numero crescente di casi di persone che soffrono di pizzicori e pruriti sulla cute.
Da tempo tentiamo di educare le persone a effettuare scrub cutanei almeno durante il periodo invernale considerando che l’alta pressione atmosferica durante le giornate nuvolose e l’utilizzo di cappelli di lana amplifica il problema.
• in inverno aumentare la frequenza dei lavaggi;
• lavare i cappelli di lana almeno ogni due settimane;
• pulire caschi per moto e bici con salviette regolarmente o utilizzare un foulard tra capelli e casco;
• fare regolari scrub cutanei.
La seconda questione decisamente sottovalutata, riguarda gli strati esterni della cheratina, infatti, le polveri sottili trasportano metalli che essendo microparticelle si depositano e rimangono incastrate.
Se non si effettuano dei trattamenti mirati per agganciare queste microparticelle e rimuoverle dalle lunghezze, durante il tempo di posa del colore o della decolorazione, i metalli penetreranno all’interno degli strati e abbinati all’ossigeno presente nel colore avranno una reazione diversa a seconda del metallo.
Viraggio del colore, capello opaco e rischio di indebolimento del capello.
Così si spiega il perché nei periodi di forte inquinamento le schiariture sono meno brillanti e i colori spesso opachi o “piombati”.
Ma non scoraggiamoci perché esistono delle soluzioni…
Quali? Prediligere conditioner con dentro agenti chelanti dei metalli soprattutto i giorni prima del servizio colore, li trovate di tutte le marche, noi usiamo e suggeriamo il Blonde ambition della Cadiveu.
Un altro accorgimento è spazzolare quotidianamente i capelli con strumenti in setola di cinghiale che tende a massaggiare le cuticole portando all’esterno i depositi.
Evitate l’utilizzo di spazzole termiche in abbinamento al phon a massima potenza perché questo processo carica ulteriormente i capelli di cariche elettrostatiche che legano i metalli.
Non dimenticate di mantenere puliti cappelli e caschi.
Resta sempre l’alternativa di andare… ”a vivere in campagna…” come cantava Toto Cutugno… ma è più sicuramente più comodo fissare qualche appuntamento in salone noi di DETTAGLI abbiamo le soluzioni anche contro l’inquinamento!
Vi aspettiamo!