Emergenza perdita di capelli: keep calm!

Avete l’ansia di rimanere senza capelli quando sul cuscino ne trovate parecchi? Vogliamo tranquillizzarvi subito perché esistono periodi nell’anno, le cosiddette mezze stagioni, in cui rientra nella norma. Infatti, quotidianamente si perdono circa 100 capelli al giorno, ma ci sono momenti particolari della vita dove il ricambio avviene fisiologicamente in modo più abbondante come, ad esempio, durante la fase di allattamento dopo una gravidanza, oppure nei mesi tra settembre/ottobre e marzo/aprile in cui la caduta è considerata del tutto normale.

Quali sono le differenze tra un ricambio fisiologico e il diradamento progressivo?

Il diradamento dovuto ad assottigliamento è un caso del tutto diverso, non è accompagnato dalla caduta di capelli, ma dalla sensazione di minor volume al tatto e visivamente il capello si mostra decisamente più sofferente e meno reattivo. L’assottigliamento è, purtroppo per noi, più silenzioso e solitamente si sviluppa in un periodo più lungo, ma deve essere combattuto con adeguate cure che spesso durano mesi fino al risolvimento della causa scatenante, a differenza della caduta stagionale che spesso si risolve da solo in un arco di tempo limitato, un ricordo ancora vivo della nostra parte primitiva quando davamo vita a un cambio nel nostro mantello come tutti gli altri animali.


Perché diventa necessario curare ciò che è fisiologico?

Pensiamo alle imperatrici di Bisanzio o alle regine dell’antico Egitto come la principessa Kauit, moglie del faraone Montuhotep-Nebhepetra, curavano particolarmente i loro capelli, che temevano di veder cadere, con l’olio di ricino. Si macinavano i semi e si otteneva un estratto con cui si ungeva la testa.

La ricetta 468 riportata dal papiro di Ebers, il più famoso documento medico dell’antico Egitto, un rotolo lungo 20 metri e risalente a più di 3500 anni fa la cui replica è possibile vederla alla biblioteca universitaria di Lipsia in Germania, dice che per combattere le calvizie bisognava usare ingredienti come zampe di levriero, noccioli di dattero, sangue di bue cotto nell’olio. Certo gli ingredienti sono piuttosto insoliti e oggi ci farebbero ribrezzo, ma ci fanno capire come sia necessario prendere esempio da loro.

Dobbiamo correggere un approccio sbagliato che quasi tutti temiamo rispetto alla caduta stagionale. La vita media di un capello è di 5 anni per le donne e nell’arco di un’intera vita il bulbo genererà circa 20 capelli, capite bene quanto sia importante aiutarlo a rigenerarsi in modo ottimale, dato che ogni nuovo ciclo ha un lustro in più. Il ricambio stagionale è un dono immenso che il corpo fa alle donne perché espelle in massa capelli che hanno subito migliaia di lavaggi, decolorazioni, aggressioni quotidiane tramite spazzole e piastre, per dar vita a nuovi capelli che ci accompagneranno per 5 anni.

Questo è il motivo fondamentale per il quale bisogna fare dei trattamenti con fiale agli oli essenziali più ancora che quelli rimpolpanti o alle cheratine. L’ideale sarebbe tutelare il bulbo tutto l’anno come facciamo per la pelle del viso tramite creme e trattamenti, ma se vi appare un impegno troppo gravoso, consigliamo di intervenire un minimo di due volte l’anno.

A chi rivolgersi per i trattamenti anti caduta?

Questo è un argomento decisamente spinoso perché la maggior parte delle persone sono abituate a risvolgersi al farmacista di fiducia. Peccato che il farmacista in questo caso non sarà in grado di consigliarvi prodotti adeguati alle vostre esigenze perché:

- in assenza di prescrizione medica, un farmacista è costretto a vendere prodotti da banco, con componenti generiche, consigliate dal rappresentante di turno;

- fanno una diagnosi da dietro il bancone, sulla base di quello che riporta il cliente, senza analizzare con nessuno strumento lo stato della cute e dei capelli;

- sono informati sugli ingredienti dei prodotti, ma non sanno come funziona il ciclo del bulbo;

- problema privacy. Spesso si è obbligati a raccontare le proprie problematiche davanti ad altra gente in fila spazientita per la lunga attesa tra la vendita di un collirio e un antinfiammatorio;

- il monitoraggio è inesistente. Difficilmente se dopo un mese di cura tornate nella stessa farmacia, troverete la stessa persona che vi ha venduto le fiale, sicuramente non sono in grado di fornirvi un feedback sulla progressione della cura che state eseguendo.


Quindi la giusta scelta è affidarsi al proprio parrucchiere perché vive lavorando tutti i giorni sui capelli ed è aggiornatissimo su tutto quello che riguarda il settore hair care. Conosce i vostri capelli e la vostra cute, li tocca con mano e i più professionali (tipo noi di DETTAGLI) hanno a disposizione una tricocamera con cui poter eseguire un check-up accurato e approfondito.

Potete parlare di caduta con lui senza riserve, sfruttando il tempo di posa del colore o quello della piega. Se vi proporrà una cura sarà il primo a gioire dei risultati visto che dovrà occuparsi lui dei vostri capelli e vi chiederà sicuramente un feedback utile ad aiutare altre clienti.


Non sprecare l’opportunità di vedere i tuoi capelli sani e belli, chiedici subito una consulenza!